Recentemente WD ha introdotto sul mercato l’unità Dual Drive Black2, il primo dispositivo che integra in un form factor da 2,5″ un Solid State Disk e un Hard Disk meccanico. Tale prodotto punta ai notebook, agli All-in-One e in generale ai sistemi che dispongono di un unico vano per lo storage, ma che non vogliono rinunciare alla combinazione di alte prestazioni ed elevata capacità offerte dalle singole unità. Di seguito la nostra recensione.
Se in ambito desktop l’uso di un’unità SSD è ormai un fatto consolidato, lo stesso non si può dire per i notebook, dove il suo uso è decisamente più scarso e generalmente solo i modelli enthusiast lo offrono. Questa differenza risiede nel fatto che i portatili dispongono di un solo vano (tranne alcuni casi) per l’installazione dello storage, quindi pochi utenti vogliono rinunciare alla capacità di spazio offerta da un tradizionale Hard Disk rispetto al vantaggio prestazionale degli SSD.
I progettisti WD hanno voluto cambiare le carte in tavolo creando un prodotto del tutto nuovo, il concetto alla base del WD Dual Drive Black2 è semplice: integrare in un’unica unità da 2,5″ un modulo SSD e uno meccanico. In questo modo si hanno i pregi di entrambi i modelli, cioè una buona capacità di storage (1 TB) per i propri dati ed ottime prestazioni per il sistema operativo e per i principali software che andremo ad utilizzare.
Rispetto agli Hard Disk “ibridi” offerti dai competitor (ad esempio la gamma Seagate SSHD/Momentus XT), la differenza importante e che i modelli ibridi dispongono di un piccolo SSD (generalmente 4-8 GB) e questo viene gestito con un sistema di caching. Invece nel WD Black2 il modulo SSD offre una capacità di 120 GB e verrà gestito autonomamente rispetto al modulo meccanico, quindi esattamente come se avessimo due singole unità installate. L’idea è quella di installare il sistema operativo e i principali software sul modulo SSD, in questo modo si possono ottenere elevate prestazioni (oltre 350 MB/s) e una migliore reattività, i dati meno importanti potranno risiedere nel comparto meccanico, che seppur più lento, può garantire un’elevata capacità. Al lancio è previsto un unico modello, che procediamo ad analizzare nella sua interezza.
Generalmente gli Hard Disk vengono venduti con confezionamenti minimalisti, spesso dei semplici blister di plastica. Questo non è il caso del WD Black2, la cura dei dettagli è evidente già analizzando la generosa scatola di cartone che protegge un ulteriore cofanetto. La livrea consiste nel testimonial scelto per questo dispositivo, cioè un auto di Formula 1 che ben si accosta alle prestazioni che il produttore vuole evidenziare per questa particolare unità di storage.
Al lancio, avvenuto alla fine del 2013, è stata prevista un’unica versione, ma non escludiamo che in un futuro vengano introdotti nuove combinazioni. La targhetta posta su un lato della confezione evidenzia altri aspetti importanti, come il pieno supporto agli ultimi sistemi operativi Windows, l’ampio numero di certificazione ottenute e, non ultimo, la garanzia di ben 5 anni. Internamente, all’apertura del cofanetto troviamo il bundle, composto dal manuale/guida rapida e da una serie di accessori. Il dispositivo è inserito sottostante protetto da un involucro di plastica rigida e da un sacchettino antipolvere.
Gli accessori sono 2: una chiavetta che si può considerare come il sostituto del classico CD con i software/driver, oltre ad un adattatore/dock per poter sfruttare il WD Black2 anche tramite una porta USB 2.0/3.0. Quest’ultimo aspetto è stato pensato principalmente per facilitare l’upgrade nei notebook che dispongono di un solo vano per lo storage, quindi una volta collegato via USB si possono comodamente clonare (tramite il software in dotazione) i file al suo interno ed una volta concluso il procedimento si eseguirà l’assemblaggio finale, ciò evita di dover reinstallare da zero il sistema operativo (anche se in determinati casi è comunque consigliabile).
Concludiamo la nostra introduzione con il video ufficiale di lancio proposto da WD:
Proseguiamo con l’analisi dettagliata e fotografica del dispositivo.
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